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Non c'è guerra che tenga

Pensavo che la prima e l'ultima volta in cui avrei dovuto portare cibo in scatola e medicinali in un punto di raccolta fosse post terremoto dell'Aquila, nel 2009.  Avevo 15 anni e il ricordo di quella notte è vivido in me. Soprattutto mi torna alla mente il bisogno di fare qualcosa per chi stava soffrendo più di me, per chi aveva perso ogni cosa che con fatica nel tempo aveva costruito, per le persone che non c'erano più. La mia era stata solo fortuna: non mi trovavo nel posto sbagliato al momento sbagliato.  E invece i punti di raccolta oggi sono tantissimi intorno a me; si mobilitano città, cittadini, Stati. Perché la guerra in Ucraina è appena cominciata e i titoli dei giornali, in un dualismo continuo tra ottimismo e disperazione , non rispecchiano minimamente quello che succede nei posti in cui da poco più di una settimana si chiudono scatole, si smistano beni che con grande fretta si inviano al fronte .  Che anacronismo parlare di fronte ; il 2022, l'anno in cui

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