Vuoto a perdere

Un anno.

Di cose lasciate in sospeso, a metà, a volte neanche iniziate. 

Di speranze urlate alla finestra, poi sussurrate tra quattro mura, scritte, cantate, rimandate.

Di paure silenti, perdite rumorose, addii pensati ma non espressi. Solitudine.

Un anno fa iniziava una vita che non pensavamo potesse arrivare a tanto. La credevamo in realtà una semplice parentesi, qualcuno diceva addirittura che sarebbe stato un buon modo per fermarci e rivedere le priorità, le cose essenziali: riconsiderare le nostre azioni in quanto esseri umani.
Un anno fa perdevamo parenti, amici, conoscenti e ci sembrava impossibile vederli scomparire nel nulla; oggi continuiamo a perderli e a celarsi sono stati nel tempo anche i sorrisi, gli sforzi e le energie di tutti, compresi i più ottimisti.

Covid-19 è iniziato e finirà come un turbine di catastrofi diffuse, micro-drammi che qualcuno barbaramente, ma soprattutto egoisticamente, ha il coraggio di sottovalutare. 
Ciò che davvero ci è stato tolto non è soltanto il lavoro, la salute, la libertà, il ristorante, i negozi, gli amici, lo sport, il divertimento, i viaggi, gli eventi, la musica...tutto questo è rimandato a data da destinarsi, ma ricomincerà. Sarà dura superare la stasi, ma una volta rimesse in moto ognuna di queste cose tornerà ad emozionarci come prima.

Abbiamo smarrito la fiducia nel cambiamento, perduto il potere dell'azione che trasforma le cose e poi: il rispetto dell'altro. E questi sono dettagli che è difficile rimettere in moto.

Perché è mancato troppe volte l'altruismo di rinunciare al benessere personale e contingente, per progredire e allargare la macchia di sollievo, ripartendola a più persone; è mancata la consapevolezza di compiere scelte sociali per il bene ed il benessere di ognuno. L'individualismo ha avuto terreno fertile in una stagione di confinamenti e distanze che si sono fatte muri invalicabili e cancelli serrati.

Oggi fatichiamo a credere che un vaccino sia il compromesso, che farlo salvi la nostra vita ma anche quella degli altri; non solo mettiamo in dubbio il suo valore scientifico, siamo altresì certi che la sua avanzata incontrerà le resistenze di chi si crede indipendente e ininfluente sul bene comune.
E invece di combattere queste tendenze ci scagliamo contro le sottrazioni che continuiamo inevitabilmente a subire.

Un anno in cui avremmo potuto imparare tanto; l'anno in cui abbiamo avuto la prova che non ci basta una vita per imparare il minimo.


"Ogni uomo ha diritto ad ogni cosa, anche al corpo di un altro uomo. Perciò finché dura questo diritto naturale di ogni uomo ad ogni cosa, non ci può essere sicurezza per alcuno (per quanto forte o saggio egli sia)"
(Il Leviatano, T. Hobbes)

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