Come un soffio


Un anno finito. 

Un anno di aspettative tradite, di rinunce e riprogrammazione forzata,
di speranze e paura, sorrisi nascosti e bisogni urlati.

Un anno che mi ha insegnato a sottrarre più che aggiungere, evidentemente.
E a prendere delle pause in cui pormi domande, scovare risposte...e scrivere.

Se mi guardo indietro vedo metamorfosi continue, giorni lunghissimi
e attimi volati via, di cui conservo la fioca luce del sorriso che mi hanno strappato. 

Ho visto lacrime e pugni stretti di chi ha pensato di non farcela,
ho cercato la determinazione negli sguardi di persone apparentemente spente,
con una preghiera nella bocca e un desiderio nella tasca.

Ho sofferto con chi si è sentito sconfitto ed ho apprezzato tutto quello che, inaspettatamente, mi ha sollevato l'anima dal buio delle notti peggiori. 

Ho osservato la tenacia, la rassegnazione e l'accettazione di cose destinate a noi,
nonostante la scintilla negli sguardi di chi avevo davanti mi raccontasse altre storie, altri dolori.

Con quello che tutti noi, ognuno a modo proprio, abbiamo vissuto,
tesseremo la rete della speranza che accompagnerà il nuovo anno,
questa volta ancora più carico di sogni non detti e sussurrati nelle case,
con attorno poche persone, vicine o lontane, ma sempre a un millimetro di cuore.

"Si vede bene solo con il cuore; l'essenziale è invisibile agli occhi"
(Il Piccolo Principe, A. de Saint-Exupéry) 


Buon 2021.

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